LA DOLCE VITA

Anno: 1960
Regista: Federico Fellini
Attori: Marcello Mastroianni, Anita Ekberg

Appia Antica – Parco degli acquedotti – Tuscolano (Piazza e Chiesa San Giovanni Bosco) – Terme di Caracalla- Via Veneto – Piazza del Popolo – Vicolo Scanderbeg – Fontana di Trevi

A distanza di cinquant’anni dalla prima uscita, il  film costituisce una testimonianza straordinaria della complessità e ricchezza del clima culturale della Roma degli Anni ’60. La pellicola racconta con lucidità e disincanto le contraddizioni della società italiana uscita dalla guerra, nel pieno del boom economico.  Tutto il film si sviluppa sulle tracce di un lungo vagabondaggio per Roma del protagonista Marcello Rubini (M. Mastroianni), giornalista-scrittore che frequenta i luoghi di ritrovo della borghesia romana, gli eleganti locali notturni ed esplora la città spingendosi nei quartieri più periferici. Sin dalle primissime inquadrature il regista fa emergere le tante anime di Roma, città dell’antico minacciato dal boom edilizio, cuore della Chiesa Cattolica e nuova capitale culturale di apertura internazionale in cui intellettuali e borghesi vivono uno stile di vita edonistico che si rivela ben presto opprimente e puramente esteriore.

Il film si apre con un elicottero che trasporta una statua del Cristo e sorvola la campagna romana attraversata dalle arcate di un acquedotto antico: la città pagana e quella cristiana. Il velivolo continua il viaggio attraverso i cantieri delle nuove borgate in costruzione tra cui si distingue il Tuscolano (zona popolare a sud-est della Capitale, dove sono stati girati anche alcuni esterni delle scene relative alla casa dello scrittore Steiner) per poi terminare il volo al Vaticano, dove una moltitudine di fedeli gremisce piazza San Pietro. Fellini fa emergere con grande maestria il contrasto tra le periferie dagli enormi e anonimi palazzi e le vie eleganti del centro. La Roma antica scelta dal regista per ambientare alcune scene non è quella patinata e scontata: è ad esempio la via Appia Antica dove Sylvia viene portata in visita accompagnata dai giornalisti e la palestra delle terme di Caracalla, luogo quanto mai evocativo per la scena del ballo.

 

 

 

A piazza del Popolo è stata girata la sequenza in cui Marcello e Maddalena (Anouk Aimee) si parlano e incontrano una prostituta ma è soprattutto attraverso il personaggio di Sylvia che lo spettatore viene portato alla scoperta delle bellezze della città: l’attrice si spinge fino alla sommità della cupola di San Pietro per dominare la città, si insinua nelle viuzze pittoresche, quali ad esempio vicolo Scanderbeg (dove è ambientata la scena del gattino) e si immerge nella Fontana di Trevi, seguita da Marcello dando vita ad una delle immagini di maggiore impatto evocativo della storia del cinema. Con questa scena Fellini ha elevato Sylvia con la sua prorompente carnalità a una moderna divinità pagana. Queste sequenze sono di una tale potenza da essere entrate prepotentemente nell’immaginario collettivo: difficile non pensare alla Ekberg e a Mastroianni di fronte ai giochi d’acqua della fontana e prescindere da quei fotogrammi che hanno ispirato tanti registi a autori. La scena è citata in Lost in traslation, film di Sofia Coppola e lo stesso Fellini nell’Intervista ha girato una sequenza in cui lui la Ekberg e Mastroianni guardano le immagini del bagno nella fontana di Trevi proiettate a casa della stella del cinema.

Una curiosità: nel film la casa di Steiner è all’Eur ma gli esterni sono stati girati soprattutto nella zona Tuscolana. E’ bene sapere, però, che in realtà gran parte delle scene è stata girata negli studi cinematografici di Cinecittà, perfino le ambientazioni di Via Vittorio Veneto e dell’interno della cupola di San Pietro sono state ricostruite nei tanti set allestiti per il film.

A coloro che cercheranno le ambientazioni de “La Dolce Vita” e amano la figura di Federico Fellini suggeriamo caldamente di visitare anche via Margutta dove abitava il regista: è uno degli angoli più pittoreschi di Roma dove il tempo sembra non essere mai passato.

 

SAPEVI CHE?

La parola “paparazzo”, intesa come il fotografo che cerca ad ogni costo lo scoop deriva da “La Dolce vita”. E’ il nome proprio del fotoreporter amico di Marcello che segue il protagonista nel suo vagabondaggio per Roma.

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