CARO DIARIO
Anno: 1993
Regista: Nanni Moretti
Attori: Nanni Moretti
Garbatella – Via delle Fornaci – Via Dandolo – Ponte Flaminio – Tufello – Vigne Nuove – Olimpico – Idroscalo di Ostia
La Roma raccontata da Nanni Moretti in Caro Diario non è quella monumentale più nota, ma è la città dei quartieri popolari di cui coglie con immediatezza la bellezza e le contraddizioni più intime e permette al turista di penetrare profondamente nel tessuto urbano stabilendo un dialogo autentico con lo spazio, la storia e la gente.
Lasciarsi alle spalle la città imperiale e la Roma barocca assume il significato di un viaggio oltre le Colonne d’Ercole, un percorso verso qualcosa di ignoto alla ricerca di luoghi che diventano paesaggi interiori. “Un film fatto solo di case”, questa è l’intenzione dichiarata del regista che nel primo episodio In Vespa esplora la città estiva semideserta ricercando l’anima di ogni quartiere.
Le strade e gli edifici del quartiere Flaminio, Monteverde, Garbatella offrono uno spaccato reale della città che, lontana dall’immagine patinata della Roma monumentale è ancora permeata da un’autentica romanità. Il viaggio attraverso le strade si traduce in una ricerca di paesaggi interiori che lasciano trasparire il carattere ossessivo del regista, il quale di fronte al Porte Flaminio dichiara: “questo ponte sarò malato, non posso fare a meno di traversarlo due volte al giorno”.
Il film non soltanto vuole essere una riflessione sulla città ma anche sul cinema: l’episodio si conclude all’idroscalo di Ostia dove fu ucciso Pier Paolo Pasolini.
SAPEVI CHE?
Il pezzo ballato da Silvana Mangano che Moretti guarda dalla televisione di un bar è El Negro Zumbon uno dei primi successi di Armando Trovajoli ed è tratto da Anna (1951), film di Alberto Lattuada.